In
ricordo di Ugo di Toscana, uomo della coesistenza
pacifica dell'anno 1000
Per tenere nella dovuta considerazione la Politica di Ugo di Toscana,
plenipotenziario degli Ottoni 1°,2° e 3°, è necessario andare a indagare
quelle azioni e quei comportamenti che pesarono molto nei tempi successivi e
furono, a mio giudizio, i primi germi del "fai da te" nella nostra
regione. A Lucca per esempio, amministra la giustizia in nome dell'imperatore ( ma i
giudici sono lucchesi ), affida i più considerevoli beni pubblici a"
fideles" gente stimata del posto, fonda monasteri come Monte Voltraio a
Volterra, San Ponziano a Lucca e la Badia a Firenze (978) che funge da sede di
dibattito politico prima della costruzione di Palazzo Vecchio a pochi passi da
lì.
Tiene stretti contatti con le canoniche toscane come aveva fatto Ugo di
Provenza suo predecessore; fonda l'abbazia di Maturi e Capulonia ad Arezzo,
situate al centro del demanio imperiale.
In queste fondazioni vi fa confluire molte delle tasse marchionali e per non
apparire un dissipatore di fondi imperiali, vi istituisce un riservato dominio
senza diritto successorio cosicchè la ricchezza rimane legata al luogo; così
fa per la Verruca di Lucca.
Come dire che gli imperatori passano e le cose fatte restano.
Cosi fa con Sant'Antimo, idem con San Salvatore sul monte Amiata.
Quindi fatti di politica civile ancor prima che ecclesiale, centri
economicamente autonomi !!!
Nel 983 muore Ottone 2°, reggente diventa la moglie Teofano, Ottone 3° ha
quasi quattro anni e Ugo diventa il consigliere più ascoltato.
Riceve in dono castello e terre a Inghelheim, nel 986 ottiene in riconoscimento
il ducato di Spoleto che affidera' più tardi ad un visconte (vice comes).
Nel 991, morta la madre di Ottone 3°, Teofano, pone la residenza accanto al
castello dell'imperatore, ancora giovanissimo, e ne è amico e confidente.
Naturalmente Ugo pone e dispone e i "missi dominis Ugonis" lontani dai
centri di comando si attrezzano a far da sé.
Quando il gatto non c'è, i topi ballano!!!
Ugo quindi lascia briglie sciolte perché tutto vada per il meglio con interesse
reciproco e di certo avrà avuto più di una prova a tal proposito.
Nell'anno 1001 Ugo muore a Pistoia, ma c'é chi ha imparato a far da sè,
lontano dagli occhi del principe; la reazione a catena era partita, nè possiamo
dire se Ugo l'abbia voluta o no.
Potrebbe anche apparire la politica di Ugo una politica clientelare, certo è
che contribuì in modo rilevante al sorgere delle realta' comunali.
Del resto anche accadimenti apparetemente distruttivi come la decadenza delle
industrie Zanussi e Zoppas alla fine del XX secolo dettero il là alle migliaia
di aziende del Nord-est.
Erano entrati in circolazione i germi di migliaia di preparatissimi tecnici e
ingegneri.
Quindi nessun omaggio a un duce qualsiasi e nessuna piaggeria, per quanto mi
riguarda, ma attenzione ai fatti nudi e crudi di allora, alla ricerca di utili
medicine per il nostro malato "grave": l'Italia.
Per concludere vorrei ricordare un fatto ignorato da tutte le persone fino ad
oggi incontrate. Il vessillo di Ugo di Toscana : tre bande d'argento in campo di
rosso... "la bella insegna del gran barone", come la defisce Dante
nella Commedia ( XVI° canto del Paradiso ) ,è la base della bandiera
americana. Il medico Filippo Mazzei da Poggio a Caiano (Fi), chirurgo a Londra e
mercante, aveva stretto fraterni rapporti con Beniamino Franklin, agente della
Pennsylvania in quella città; Dopo alcuni anni maturò l'idea di andare in
America e nel 1773 approdò in Virginia, dove ben presto fece amicizia con T.
Jefferson e G. Washington.
A loro fece ammirare la bandiera di Ugo di Toscana e tanto piacque che vollero
adottarla, portando le sette strisce bianche e rosse a tredici, tanti erano i
nuovi stati nati nel 1776 dalle ex colonie dopo la dichiarazione d'indipenza.
Molto interessante,vero?
Caro lettore, se non conoscevi questa storia, sei perdonato.
Anche a me, a scuola, non l'avevano mai insegnato.
A presto Vezio Gai
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