L'attuale
gonfalone della Regione Toscana, pur lodevole tentativo di riassumere
in una bandiera i colori della Regione ed un evento storico di mero
cambiamento da una forma di governo ad un'altra lasciando intatta la
struttura dello stato, evoca secondo noi un grosso canovaccio da cucina con
le sue brave banda laterali rosse senza alcun rispetto per le regole
dell'araldica ponendo al centro dello stesso un cavallino rampante di color
grigio, unico colore che in araldica non esiste.
Con tutta la deferenza dovuta ai ricordi della Resistenza toscana, non può un
cavalluccio alato diventare il simbolo della Toscana - e quando mai un pegaso,
sia pure metaforicamente o mitologicamente, ha bazzicato da queste parti?- . Per
di più si è voluto strafare col grigio.
Di più. Ma da dove è venuto quel cavallino? Davvero non lo riconoscete?
Proprio non lo ricordate il cavallino della Mobil Oil Company, un
tempo presente su tante pompe di benzina ? Ma si è proprio lui ,rinvenuto nel
1944 in forma di clichè in una tipografia fiorentina , facile da usare per il
suo disegno a tratto e usato senza tanti complimenti dal C.L.N. fiorentino
a far da mosca cocchiera ad una Toscana in vena di novità, dopo che gli
Americani avevano fatto il resto.
E come non notare l'insidia nascosta nel cavallino? Un emblema
dell'odiato capitalismo petrolifero guerrafondaio, innalzato a emblema di
una regione in fregola di cambiare in fretta la camicia, quella nera ormai
demodé, in quella rossa di una rivoluzione ben più remunerativa, almeno
in Toscana, nel segno del sol dell'avvenir, luminosamente stalinista.....
Ma non ci si è fermati al gonfalone; nel rispetto delle autonomie locali si
ordina a tutti i Comuni della Regione di fregiare i mezzi delle varie Polizie
Municipali col cavallino alato dell Mobil Oil Co. sempre di grigio smorto in
campo rosa .
Avete sentito di qualche comune che si sia ribellato a questa inutile ed
uniformante ordinanza? No!! Se un Sindaco è Sindaco lo sa lui perché. Come
può una volta insediato dire di no a "li Superiori"?
Sarà costretto ad allinearsi su ogni argomento, ignorando completamente le
scelte che potrebbero rappresentare un interesse per le comunità che
rappresentano.
Rimane da spiegare il movente di tale ordinanza. La risposta che ci viene
spontaneo ipotizzare è quella di una volontà di sradicare ogni
possibile traccia di campanilismo da ogni Comune e da ogni comunità, un chiaro
intento di appiattire ogni differenza cittadina, un ulteriore tentativo di
eliminare culture e memorie storiche che potrebbero instillare conati di
libertà con coseguenti tentazioni del "fai da te" e chi fa da sé fa
per tre, appiattendole in un limbo di ignoranza e di cultura del nulla.
Per quanto detto finora questo canovaccio non può certo rappresentare una
Regione come la nostra, la cui storia spazia dagli Etruschi ai giorni
nostri.
Pertanto facciamo voti affinché si esca al più presto dalla
legalità di questo Gonfalone e si rientri nella legittimità
della Storia della nostra terra e della nostra gente.
Vezio Gai
Romano Redini
Pistoia 13 Maggio 2002
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