La democrazia diretta, quella referendaria, quella che nasce dal basso, che
consente di scegliere giorno dopo giorno ha vinto la partita, anche se l'arbitro
si rifiuta di fischiare la fine.
Almeno nel mondo dell'automobile, dove i giuochi di prestigio più
sfacciati non sono ammessi, il popolo conta , vota e sceglie il proprio cavallo.
Milioni di Lillipuzziani hanno sguainato il pollice verso ed il gigante Fiat è
caduto.
I trucchi non durano in eterno. Sono anni ed anni che il colosso,
cresciuto col protezionismo, era malato. Le ripetute trasfusioni di sangue
prezioso hanno prolungato la malattia che è diventata e non da ieri
agonia ed oggi coma. Difficilissimo uscire dal coma: ci vorrebbe un
miracolo.
L'attuale classe dirigente di tutti i colori e livelli non fa miracoli; sa solo
giocare con carte truccate .
L'avvenimento è grandioso ed epocale, sia per le conseguenze, ad oggi non
misuarabili, sia per il fallimento di un modo di fare politica industriale in
questi ultimi quarant'anni.
La democrazia rappresentativa italiana e la Fiat, sono due facce della stessa
medaglia. L'una e l'altra aborriscono il nuovo, il ricambio, la ricerca, la
società aperta, la competizione vera e poi vinca il migliore.
Siamo di fronte a degli oligarchi, ma meglio sarebbe dire tiranni....
" 'e son tiranni che dier nel sangue e nell'aver di piglio... "
direbbe in maniera ancor più acconcia il nostro padre Dante.
Ma la partita, dicevamo, non è ancora chiusa. Il mondo politico e sindacale sta
firmando nuove cambiali, non di solo denaro, che noi tutti dovremo pagare. Il
popolo sovrano ha sfidato il palazzo": ebbene paghi!!!
Questo è il messaggio che ci mandano, il guanto di sfida che ci lanciano.
Sta a noi raccoglierlo senza tentennamenti.
Di sicuro è suonata la campanella dell'ultimo giro.
I politici di ogni colore, i soliti da sempre, sono preoccupati; se crolla
definitivamente la Fiat - o emigra verso altri lidi - potrebbero precipitare
essi medesimi.
Vorrebbero uscirne per l'ennesima volta senza pagar pedaggio.
Lor signori, hanno capito che il popolo sovrano ha capito che c'è il trucco e
va sempre meno a votare. Di certo si stanno domandando cosa avranno in
mente i piccoli Lillipuzziani i quali nell'attesa - per scaldarsi i muscoli -
hanno fatto a pezzi il colosso Fiat che é capitato loro a tiro.
Quindi il popolo, a volte ci picchia, quando decide di scegliere senza seguire
ideologie partitiche, tenendo una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio.
A quando la scelta dei nostri governanti tra tanti uomini nuovi selezionati dal
popolo sovrano nell'universo mondo dei propri concittadini?
O forse sarebbe meglio tirare a sorte come si usava spesso fare alcuni secoli fa
nei gloriosi liberi Comuni e Repubbliche della penisola ? Quella sì che era
Democrazia !!
Ma questo argomento è troppo importante e torneremo presto a parlarne.
Grazie per l'attenzione,
Vezio Gai
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