Il giorno del giuramento di ogni
nuovo governo italiano viene aperta una poderosa cassaforte che conserva la
copia originale della Costituzione. La nostra "Magna carta", sotto
scorta, viene recapitata al Quirinale e su quella si giura, se ben ricordo.
Anche il neo eletto presidente della Repubblica si sottopone a questo
cerimoniale.
La solennità della cerimonia, purtroppo, è inficiata da un grave peccato
originale, un peccato grande come una montagna.
Non molti Italiani sanno che la legge fondamentale della Repubblica non fu mai
sottoposta ad un Referedum di ratifica da parte del "popolo
sovrano".
Il testo fu elaborato dalla Commissione dei 75 ed
approvato dopo 173 sedute dai Costituenti , non da tutti, il 22 Dicembre del
1947 e promulgata il 27 dello stesso mese.
Il sacro testo porta la firma autografa del Capo provvisorio dello Stato Enrico
De Nicola, del Presidente dell'Assemblea Costituente Umberto Terracini, del
Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi e del Guardasigilli
Giuseppe Grassi. Non c'è traccia dell'approvazione popolare.
Pertanto ,senza tema di smentite,possiamo dire che nasce orfana.
L'articolo 1 recita che "la sovranità appartiene al popolo", ma
sulla legge fondamentale gli Italiani non si sono mai pronunciati. Caso più
unico che raro in uno Stato costituzionale.
Di certo non basta la firma di quattro eminenti personaggi e il voto di alcune
centinaia di Costituenti per dare legittimazione completa alla Carta
costituzionale.
Né si è cercato nel tempo di porvi rimedio.
Nel frattempo la Costituzione è invecchiata e dimostra tutti i suoi
cinquanta e più anni. Le modifiche (per ora sulla carta) apportate di recente
non potranno sortire benefici effetti perché non sono al passo coi
tempi. Anzi si continua ad ignorare il popolo sovrano.
Di più ,il vecchio spirito autoritario è stato portato nell'Unione europea
dove venti commissari (tiranni) imperversano senza rendere conto a nessuno.
Non sono i Popoli d'Europa, come vogliono farci credere i reggitori della
Repubblica, a decidere, ma una pattuglia di pochissimi "non" eletti.
Se poi alcuni popoli vengono consultati, come è successo per l'Irlanda e la
Danimarca in ordine all'adozione dell"Euro, questi dicono no e poi no.
Sveglia ragazzi!!! Non ci facciamo impressionare da Prodi Presidente,
siamo noi, "il popolo sovrano" ", a pagare le spese.
A presto, Vezio Gai
|